Ammesso che tu lo voglia davvero.
Sarà un viaggio particolarmente particolare. I sogni di un bambino di otto anni si mescolano con l'emozione di un diciottenne, e con la consapevolezza di un ventunenne. Perchè a 21 anni scoprì i viaggi.
Viaggi organizzati da me stesso, senza tante pretese, senza la voglia di dover organizzare un itinerario perfetto e preciso nel tentativo di visitare più posti possibili, più musei, più monumenti, più attrazioni. Invece, ho sempre adorato passeggiare per le vie di altre città, osservare le persone, quasi comportarsi come loro. Prendere un caffè, andare nelle vie del centro, entrare in un negozio di libri, sedersi in una panchina e guardare la gente passare.
Sarà l'Inghilterra. Certo l'Inghilterra a gennaio non è proprio il massimo, soprattutto considerando amici che non fanno altro che parlarmi di California (ma io non voglio innamorarmi di un posto solo perchè me ne parlate così bene). A me l'Inghilterra piace. Il freddo, il nord, il Regno Unito e il loro stile. Ha quel fascino che non starò a spiegarmi, ma mi piace. Mi ispira.
L'opportunità di vedere Elsa, farsi due chiacchere, due birre, e due risate. Vederla in un contesto diverso, avere a che fare con lei dopo, oramai, anni. Sembra un tuffo nel passato, ma due anni dopo. E' una sensazione che mi piace.
E poi c'è Londra, città che non conosco. Ci son stato un solo giorno, il tempo di vedere uno show di Martial Arts, di fare un picnic, una piccola festa, della gente che parla in polacco. Magari stavolta andrà diversamente, magari ce la godiamo al meglio, questa città.
E poi c'è il wrestling. Quarta fila, ottanta euro circa, e sono contento. Mi piace, mi diverte, mi esalta. Due ore ogni settimana dove stacco il cervello, non penso ai miei problemi. Mi rilassa e mi diverte. Questo basta per giustificare tutto.
Ricordo che già una volta comprai un biglietto per andare a vedere il wrestling in Inghilterra: e questo biglietto non arrivò mai. Ricordo anche che comprai un biglietto aereo per andare a trovare Elsa, e anche lì non potei partire. Così come non sono partito a Parigi a ottobre, così come non ho organizzato viaggi in giro per l'Europa o il mondo per tutto il 2009.
Prendermi un pò di giorni di ferie e sparire. Oggi ho in bocca un sapore particolare. Torno a viaggiare. E lo faccio da solo in un film diretto, scritto e interpretato da me stesso. Vado a trovare amici, a conoscerne di nuovi, vado a prendere l'aereo e fare festa in giro per l'Europa. Alcuni mi raggiungeranno, e ben vengano.
Ma non mi fermeranno.
Non stavolta: e dire che venerdì sera mi son preso una storta alla caviglia (distorsione) e uno stiramento al polpaccio. Come se qualcuno, là sopra, davvero non vuole che io vada.
Ecco, se lo incrociate per strada, ditegli che non è abbastanza.
Che dovrà passare alle maniere forti per fermarmi.
E ha 41 ore di tempo.